Workshop sulla riproduzione in cattività del capovaccaio: esperti di vari paesi del mondo si incontrano nell’Alta Valle dell’Albegna (Italia) per condividere esperienze ed individuare soluzioni efficaci

Dal 15 al 17 maggio 2018 si è svolto nell’Alta Valle dell’Albegna un workshop sul capovaccaio organizzato da ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) in collaborazione con l’Associazione CERM Centro Rapaci Minacciati di Rocchette di Fazio (GR) nell’ambito del progetto LIFE Egyptian vulture. Si è trattato di un importante incontro tecnico tra numerosi esperti che si occupano, a diversi livelli, dello studio e della protezione del capovaccaio.

Accoglienza dei partecipanti

Argomento principale del workshop è stato la riproduzione in cattività del capovaccaio, un’attività estremamente complessa e delicata alla quale si dedicano poche strutture al mondo e che svolge due ruoli fondamentali: permette di ottenere giovani individui da liberare in natura per rafforzare le popolazioni numericamente più scarse e, al tempo, stesso, garantire la conservazione di uno stock genetico della specie.
La sede del workshop non è stata scelta casualmente: nell’Alta Valle dell’Albegna, infatti, nei pressi di Rocchette di Fazio, ha sede il CERM Centro Rapaci Minacciati, gestito dall’omonima associazione, una struttura che ospita lo stock più numeroso al mondo di capovaccai in cattività e che vanta un’esperienza pluriennale nella riproduzione della specie così come nel rilascio in natura di individui nati in cattività. E’ questo centro che, negli anni a venire, potrà fornire al progetto LIFE Egyptian vulture giovani capovaccai da liberare in natura nel Meridione d’Italia per supportare la residua popolazione italiana.

Un momento dei lavori

L’incontro ha permesso un approfondito confronto sull’argomento dal punto di vista tecnico così di instaurare come una collaborazione permanente tra i vari soggetti intervenuti al fine di individuare ed adottare le tecniche gestionali più efficaci a garantire un congruo numero di giovani capovaccai da liberare in Italia e, eventualmente, anche in altri paesi europei.

Il workshop nel pieno dei lavori

La riproduzione in cattività di questa specie, infatti, è estremamente difficoltosa e dagli oltre 140 individui che sono ospitati in strutture europee nascono ogni anno solo una quindicina di pulcini. A questi si aggiungono i giovani che nascono al CERM, che negli ultimi anni superano le cinque unità/anno, e quelli che nascono in Israele. Proprio per la complessità dell’attività la condivisione delle conoscenze e la creazione di un network tra le varie strutture è basilare per incrementare il successo riproduttivo.

Visita al CERM Centro Rapaci minacciati

Nel workshop, coordinato da ISPRA, hanno avuto un ruolo centrale gli esperti nella riproduzione in cattività del capovaccaio dell’Associazione CERM, della Israel Nature and Parks Authorithy (Israele) e dell’EEP European Endangered Species Programme per il capovaccaio di EAZA (Associazione Europea di Zoo ed Acquari).

L’esperienza dei partecipanti a confronto

Hanno partecipato all’incontro rappresentanti di altri enti attivi nella conservazione della specie tra i quali e-distribuzione S.p.A, Federparchi-Europarc Italia, Gobierno de Canarias, Gesplan (quattro dei partner del progetto LIFE Egyptian vulture), VCF Vulture Conservation Foundation (Svizzera), BSPB/BirdLife (Bulgarian Society for the Protection of Birds), l’associazione bulgara Green Balkans, la Riserva Naturale Lago di Vico e l’Ufficio CITES dei Carabinieri Forestali.

Visita a Rocchette di Fazio

La collaborazione tra questi soggetti proseguirà nell’ambito del progetto LIFE Egyptian vulture che, grazie al cofinanziamento dell’Unione Europea, nei prossimi cinque anni permetterà di attuare numerose azioni concrete in favore del capovaccaio sia in Italia che nelle Isole Canarie.

Life Egyptian Vulture