Quattro giovani capovaccai sono stati liberati in Basilicata il 15 agosto 2020

I giovani capovaccai Clint, Birba, Fabio e Zoe sono stati liberati in Basilicata il 15 agosto 2020 grazie ad un’operazione di rilascio organizzata dall’Associazione CERM, dall’ISPRA e dalla società Biodiversità.

Trasferimento dei capovaccai nell’area di rilascio

I quattro avvoltoi, nati in cattività al CERM Centro Rapaci Minacciati, sono rimasti per cinque giorni in una cassa-nido collocata nel Parco Naturale della Murgia Materana, all’interno di una stazione di alimentazione supplementare per rapaci (o carnaio) sottoposta a vigilanza costante a vista e video controllata online.

I quattro giovani capovaccai nella cassa-nido di ambientamento e rilascio

Questa stessa struttura aveva accolto, per un breve periodo di ambientamento, altri 10 capovaccai che erano stati liberati negli anni 2018 e 2019.

Installazione del sistema di videosorveglianza dell’area di rilascio e della cassa-nido

Gli animali liberati nel 2020 non hanno la stessa età: Fabio è nato nel 2018, Zoe nel 2019 mentre Clint e Birba sono nati nel 2020. La scelta di liberare animali di età differenti ha come obiettivo a lungo termine quello di capire quale sia l’età che offre maggiori opportunità di sopravvivenza.

All’apertura della cassa-nido, Zoe, Fabio e Birba si sono involati subito mentre Clint, il più giovane tra i quattro, si è goduto per un altro giorno in beata solitudine la dimora con vista sul carnaio prima di decidersi a conquistare la libertà.

Gli spostamenti effettuati dagli animali vengono seguiti in tempo reale dagli esperti di ISPRA, di Biodiversità sas e dell’Associazione CERM sia mediante osservazione diretta che grazie alla ricezione dei segnali provenienti dai GPS/GSM dei quali sono muniti. Gli strumenti di monitoraggio sono stati donati dalla VCF Vulture Conservation Foundation all’Associazione CERM.

Zoe, uno dei quattro capovaccai liberati nel 2020

Per facilitare l’adattamento alla vita selvatica dei quattro piccoli avvoltoi, vengono messi a loro disposizione cibo ed acqua sia nel sito di rilascio che in altri punti dell’area.

Per prevenire episodi di disturbo e bracconaggio i Carabinieri Forestali svolgono attività di controllo della zona, nell’ambito di un accordo stipulato con ISPRA; la sorveglianza degli animali sarà poi intensificata nelle aree di migrazione e, in particolare, in provincia di Trapani. In questa zona, che risulta ad alto rischio di bracconaggio, nel settembre 2018 venne ucciso un giovane capovaccaio nato in cattività (Clara) che era stato liberato in Basilicata il mese precedente.

Lo staff che ha seguito il rilascio

Life Egyptian Vulture