Dopo la probabile uccisione del capovaccaio Isabel, da più parti si sollecita un deciso impegno delle autorità maltesi contro il bracconaggio

Due dei capovaccai liberati in Basilicata nel 2021 nell’ambito del progetto LIFE Egyptian vulture hanno intrapreso la migrazione verso l’Africa imboccando, purtroppo, la rotta che passa per l’isola di Malta ed entrambi sono finiti nel mirino dei bracconieri maltesi.

Lucas è miracolosamente scampato al tiro al bersaglio ed ha potuto proseguire il suo viaggio; Isabel, invece, è arrivata a Malta il 14 settembre e da lì non è più ripartita. Gli ultimi segnali del suo GPS e le informazioni ricevute dai volontari sul posto lasciano pochi dubbi sul fatto che sia stata uccisa a fucilate. Si conoscono l’ora e la zona nella quale è probabilmente avvenuta l’uccisione di Isabel ma il suo corpo non è stato mai ritrovato.

La giovane Isabel

Gli spari rivolti contro Lucas ed Isabel costituiscono degli episodi gravissimi ai danni di una specie protetta e particolarmente minacciata ma rappresentano anche la punta di un vergognoso ed enorme iceberg: è noto, infatti, che a Malta viene illegalmente abbattuto un numero rilevante di uccelli appartenenti e molte specie migratrici protette. Il monitoraggio con dispositivi GPS, insieme alla collaborazione con associazioni ed enti locali, riesce a far emergere questa barbarie ma non sempre permette di prevenirla. E raramente, purtroppo, gli atti di bracconaggio vengono puniti.

Dopo quanto accaduto ad Isabel, la Vulture Conservation Foundation e l’Associazione CERM hanno inviato una lettera aperta al Primo Ministro di Malta sollecitandolo perché intraprenda ogni possibile azione per indagare su questo crimine e per punirlo.

VCF e CERM, ritenendo inaccettabile che nell’anno 2021 possa essere ucciso un individuo appartenente ad una specie tanto preziosa e che tale crimine rimanga impunito, chiedono alle autorità maltesi un forte impegno perché incidenti simili non si verifichino in futuro. Si tratta di episodi gravissimi che vanificano gli sforzi per la conservazione del capovaccaio profusi da molti soggetti europei e che rendono Malta inadempiente nei confronti degli obblighi previsti dalla Direttiva Uccelli.

L’Associazione CERM ha offerto una ricompensa di 4.000 € a chiunque sia in grado di fornire informazioni che portino al ritrovamento del corpo di Isabel ed alla individuazione del responsabile della sua uccisione. L’Associazione garantisce l’assoluto anonimato a coloro che forniranno informazioni sull’episodio.

Il Presidente di ISPRA ha inviato una lettera al Wild Birds Regulation Unit di Malta, organismo competente per la conservazione degli uccelli selvatici, nella quale esprime preoccupazione per il fenomeno dell’uccisione illegale di uccelli a Malta e sollecita le autorità maltesi a mettere in campo ogni possibile azione per contrastare il bracconaggio e rafforzare, così, l’impegno a nell’attuazione della Roadmap europea per il contrasto alle uccisioni illegali degli uccelli. ISPRA auspica, inoltre, che la polizia maltese possa essere spronata ad intervenire prontamente per prevenire ulteriori perdite nel caso in cui altri capovaccai ed altri esemplari appartenenti a specie protette raggiungano Malta nei prossimi anni.

Life Egyptian Vulture