Fino agli anni ’50 del XX secolo il capovaccaio era distribuito in Toscana, Lazio, Campania, Basilicata, Puglia, Calabria e Sicilia e poteva contare su circa 150 coppie (100 delle quali nella sola Sicilia). In precedenza nidificava anche sulle Alpi Marittime. Dalla metà del XX secolo in avanti la popolazione è andata incontro ad un rapido declino che ne ha determinato la progressiva contrazione dell’areale ed una drammatica riduzione demografica.

Nel 1970 erano censite 71 coppie distribuite in Toscana, Lazio, Basilicata, Puglia, Calabria e Sicilia mentre nel 2008 si contavano solo 8-9 coppie (-80% in 42 anni).
Attualmente il capovaccaio è la specie avifaunistica più minacciata d’Italia e corre un elevato rischio di estinzione: si stimano circa 12 coppie nidificanti, distribuite in tre sole regioni del Meridione (Basilicata, Calabria e Sicilia). In Puglia, le ultime nidificazioni sono registrate in provincia di Taranto nel 2013 e 2014.
Nella Lista Rossa dei Vertebrati Italiani la specie è indicata come “In Pericolo Critico”.
