Isabel raggiunge l’isola di Malta e scompare: molto probabilmente è stata uccisa

La migrazione di Isabel, uno dei cinque capovaccai liberati in Basilicata nell’agosto 2021, si è tragicamente conclusa nell’Isola di Malta dove, il 14 settembre 2021, si sono perse le sue tracce.

La giovane femmina era partita dal sito di rilascio, il Parco della Murgia Materana, il 6 settembre per intraprendere la sua prima migrazione verso i quartieri di svernamento dell’Africa sub-sahariana. Dopo aver raggiunto la Sicilia ed avervi fatto tappa per tre giorni, Isabel ha proseguito il suo viaggio e, per attraversare il Mediterraneo, ha imboccato la rotta che passa per l’arcipelago maltese.

Isabel in Basilicata nei giorni successivi alla liberazione

È ben noto che Malta è un buco nero in cui i migratori vengono accolti a fucilate da una moltitudine di bracconieri che, incuranti di ogni legge, ogni anno uccidono decine e decine di uccelli appartenenti a specie rare e protette. È noto, inoltre, che sull’isola vi è un fiorente mercato illegale di uccelli imbalsamati.

Isabel ha stranamente volato per molte ore sopra l’isola ed è scesa a terra solo nella tarda serata, come se non riuscisse a trovare un posto tranquillo e sicuro per riposare. Poi il GPS di cui era equipaggiata ha smesso improvvisamente di trasmettere dati e, contemporaneamente, membri dell’associazione BirdLife Malta, che si batte per la tutela dei migratori sull’isola, hanno segnalato spari diretti contro il povero capovaccaio. Nonostante le ricerche messe in atto, il corpo di Isabel non è stato trovato. In zona erano presenti volontari di BirdLife Malta, altri ornitologi e personale della Polizia di Malta.

Gli ornitologi locali avevano riferito, pochi giorni prima, che anche a Lucas, capovaccaio liberato in Basilicata insieme ad Isabel ed approdato il 6 settembre nell’arcipelago maltese (isola di Gozo), era stata riservata la stessa accoglienza a suon di fucilate. Lui però, a differenza di Isabel, era riuscito a rifugiarsi su di una falesia a picco sul mare e, miracolosamente, a ripartire sano e salvo e a proseguire la migrazione.

È quindi assai probabile che, in pochi secondi, un vile sparo abbia vanificato gli enormi sforzi profusi perché Isabel nascesse e quel pulcino del peso di poche decine di grammi crescesse e diventasse uno splendido giovane capovaccaio, libero di vivere la sua vita e di aiutare la conservazione della propria specie, una delle più minacciate d’Europa.

È solo grazie ai GPS dei quali Lucas ed Isabel erano dotati ed alla disponibilità e collaborazione degli ornitologi locali che si è venuti a conoscenza, almeno in parte, di quanto è capitato ai due giovani avvoltoi. Non è diversa la sorte che tocca ogni anno a decine e decine di uccelli migratori che a Malta cercano un punto sicuro nel quale riposarsi e rimettersi in forze prima di percorrere migliaia di chilometri di volo e che, invece, trovano la morte per mano di barbari criminali.

La VCF Vulture Conservation Foundation e l’associazione CERM hanno inviato una lettera al Primo Ministro maltese Robert Abela per denunciare questi gravi attacchi alla biodiversità e sollecitare che vengano prevenuti e perseguiti. Nella lettera, in particolare, si invitano le autorità maltesi a compiere ogni possibile sforzo per assicurare alla giustizia coloro che hanno ucciso Isabel, commettendo un grave crimine ai danni di una specie tanto preziosa per la cui conservazione molti soggetti stanno investendo risorse ed energie in Europa.

Isabel poco dopo la nascita

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