Una nutrita task force segue cinque capovaccai in migrazione

Cinque degli otto capovaccai nati in cattività e liberati in Basilicata nell’estate 2019 hanno lasciato l’area di rilascio ed intrapreso la migrazione: Leonardo ha raggiunto l’Africa agli inizi di settembre, Jane, Diego e Noè si trovano ancora in Sicilia mentre Kate è localizzata in Calabria. Lungo il tragitto gli avvoltoi vengono monitorati e supportati da decine di volontari e sono sorvegliati dai Carabinieri forestali.

Gli spostamenti di Jane, Noè, Diego e Kate

È stata Jane a lasciare per prima il Parco della Murgia Materana quando il 6 agosto 2019, soltanto 7 giorni dopo la liberazione, si è spostata verso Sud e si è insediata per 25 giorni in una zona del crotonese. A partire dal 6 settembre si è “trasferita” in Sicilia. È interessante raccontare che nella stessa zona della Calabria nella quale Jane ha fatto tappa, stava contemporaneamente soggiornando Tobia, un capovaccaio che era stato liberato proprio in quel sito nel 2015. Dopo aver trascorso quattro anni in Mali, Tobia è tornato in Italia rimanendovi da maggio ai primi di settembre per poi rientrare in Africa.

Jane (foto A. Barbera)

Il giovane Noè ha iniziato il suo viaggio migratorio il 30 agosto e in soli quattro giorni ha raggiunto la Sicilia.

Noè (photo D. D’Amico)

Leonardo ha inziato la migrazione il 31 agosto e tra il 3 ed il 4 settembre ha effettuato la lunga traversata che separa la costa sud-orientale della Sicilia dalla Libia, con sosta notturna a Malta. Il monitoraggio costante della sua posizione e la rete di contatti dell’Associazione CERM ha permesso di allertare in tempo reale diversi colleghi sull’Isola di Malta: in questo modo il giovane capovaccaio è stato sorvegliato da numerosi volontari, ornitologi e cacciatori, sino a quando, la mattina del 4 settembre, non è ripartito per sorvolare oltre 400 km di mare aperto e raggiungere la costa africana in 10 ore ininterrotte di volo. I suoi ultimi segnali indicavano che si stava addentrando nel deserto libico, in direzione Sud, nel quale aveva già percorso oltre 420 km.

Diego ha lasciato la Basilicata il 24 settembre ed è arrivato in Sicilia il 29 settembre.

Diego (foto G. Ceccolini)

Kate ha effettuato un primo spostamento di rilievo il 24 settembre ma nella direzione sbagliata, trasferendosi nell’estremità meridionale della Puglia per quattro giorni; una volta rientrata in Basilicata, il 30 settembre ha puntato verso Sud e raggiunto la Calabria.

Kate (foto G. Ceccolini)

Lucrezia, una giovane di tre anni di età, non si è ancora spostata dall’area di rilascio, nella quale si è indubbiamente trovata bene visto che, all’occorrenza, può trovarvi acqua e cibo che diversi volontari non fanno mai mancare.

Per Francesca, invece, nessun lungo viaggio ma solo il ritorno al CERM, dove è nata nel 2017: dopo la liberazione l’animale si era spostato nella Puglia sud-orientale, in un ambiente poco adatto alla specie, nel quale è stata alimentata da alcuni volontari; dal momento che si è mostrata molto confidente è stata ricatturata circa un mese dopo il rilascio e poi riportata al CERM.

Purtroppo non si hanno notizie di Beatrice a causa del malfunzionamento del suo datalogger GPS/GSM; gli ultimi segnali ed avvistamenti nell’area di rilascio risalgono al 19 agosto.

Gli esperti dell’Associazione CERM e di ISPRA continuano a seguire i movimenti dei capovaccai e ad informare la vasta rete di volontari che li segue sul campo: ne verifica lo stato di salute, li sorveglia nelle aree più a rischio per evitare episodi di bracconaggio, soprattutto in Sicilia, li fotografa e fornisce loro alimentazione supplementare. Personale dei Carabinieri forestali sta effettuando attività di monitoraggio e sorveglianza e questa attività è particolarmente intensa in Sicilia ad opera del Raggruppamento Carabinieri CITES del Comando Unità Forestali, Ambientali e Agroalimentari dell’Arma dei Carabinieri (CUFA).

Nelle aree in cui alcuni dei capovaccai si sono fermati a lungo, volontari e Carabinieri forestali hanno sensibilizzato le persone del luogo e, talvolta, ne hanno ottenuto la collaborazione nel “controllo” degli animali e persino nella fornitura di cibo.

Life Egyptian Vulture